La palestra per il tuo corpo
Avrai a disposizione una grande e attrezzatissima sala , dedicata al mondo della pesistica e del body building.
L'ideale per l'allenamento isotonico con pesi e bilanceri,al Wellness Fitness Center potrai sviluppare o mantenere la tua forma muscolare utilizzando gli attrezzi
Crossfit
Il crossfit Ë un programma di allenamento che punta al rafforzamento fisico. Eí stato creato nel 2000 da Greg Glassman e Lauren Jenai. Gli esercizi di crossfit puntano soprattutto a potenziare e definire i muscoli. Scopriamo quali sono i benefici e gli esercizi tipo del crossfit. Le origini del crossfit possono essere rintracciate gi‡ negli anni Settanta, ma Ë negli anni Novanta che il metodo inizia a prendere davvero forma, fino alla nascita del marchio e della societ‡ Crossfit Inc in California. Il metodo crossfit nellíultimo decennio si Ë diffuso in Italia soprattutto nell'ultimo decennio dopo essere stato importato dagli Stati Uniti. Il crossfit si basa su variet‡ degli esercizi, alta intensit‡ e movimenti funzionali. Comprendiamo meglio quali sono gli esercizi tipo del crossfit. Crossfit: i benefici Quali sono i principali benefici del crossfit? Innanzitutto il crossfit contribuisce a sviluppare la resistenza cardiorespiratoria, cioË l'abilit‡ dei sistemi del corpo di raggruppare, elaborare e fornire ossigeno. Nel crossfit si sviluppa anche la resistenza muscolare, che viene definita come l'abilit‡ dei sistemi del corpo di elaborare, fornire, immagazzinare e utilizzare energia. Un altro punto molto importante nel crossfit Ë la forza: il crossfit tonifica e definisce i muscoli, ne aumentandone proprio la forza e la potenza. Chi segue un programma di allenamento crossfit sviluppa velocit‡, coordinazione, agilit‡, equilibrio e precisione nel movimento, cioË l'abilit‡ di controllare un movimento in una direzione o a un'intensit‡ specifica. Nel crossfit si possono scegliere diversi livelli di allenamento in base al numero di ripetizione degli esercizi e a seconda delle attivit‡ stesse. Il crossfit infatti prevede sia esercizi a corpo libero, pi˘ semplici per chi inizia, sia esercizi che richiedono di utilizzare degli attrezzi e di sollevare pesi. Per gli esercizi con gli attrezzi Ë sempre meglio non improvvisare e seguire le indicazioni di un istruttore in palestra, mentre a casa possiamo provare ad eseguire degli esercizi a corpo libero come gli squat.
Pump
L'idea fu del neozelandese Philip Mills che, nei primi anni novanta, pensÚ di utilizzare un bilanciere in sala fitness lavorando a tempo di musica. Egli brevettÚ, sempre negli stessi anni, l'attivit‡ da lui inventata con il nome di Body pump e la diffuse nel mondo vendendo tale programma in franchising con annesse le coreografie preconfezionate e la possibilit‡ di utilizzarle. Questo metodo Ë stato dunque sviluppato in Nuova Zelanda da un gruppo di studio che realizza le combinazioni, sceglie le musiche ed invia le cassette a coloro che hanno aderito al franchising. Tale business non trova perÚ un buon mercato in Italia dove i gestori delle palestre stentano ad aggregarsi a quella che, in breve tempo, diventa "Les Mills International" riscuotendo grande successo in tutto il mondo. L'esigenza di questa attivit‡ Ë comunque fortemente sentita anche nella nostra penisola e, appoggiandosi ai maestri che cominciano a svolgere questo gruppo anche in Italia, sono nati i vari programmi di "Top pump", "Body pump", "Cardio pump" "Power pump" etc... tutti ispirati all'attivit‡ proposta dal Mills. pumpIl termine pump letteralmente significa pompa ma questo non ci aiuta per nulla a capire di cosa si tratta; in realt‡ per arrivare a un significato pi˘ esaustivo del termine, dobbiamo fare riferimento a una sperimentazione che ha portato a formulare un'interessante teoria (Jones, in Poliquin 1998). In particolare si notÚ che due individui con carico massimale misurato identico, potessero esprimere accentuate differenze, quando si trattava di forzare una serie ad esaurimento con lo stesso carico sub massimale. Successive prove di analisi evidenziarono che tali differenze erano determinate dal tipo di fibre muscolari degli atleti. In particolare i soggetti che riuscivano a fare pi˘ ripetizioni presentavano una muscolatura pi˘ ricca di fibre muscolari di tipo 1 o lente che evidenziano una notevole resistenza alla fatica e basso tono (Bisciotti 2000). Viceversa gli altri individui erano caratterizzati da fibre di tipo 2 o veloci: grande esplosivit‡, poca resistenza, buon tono. Causa queste differenze, i primi individui vennero denominati con il termine di pumper, i secondi con quello di pusher. Da qui si evince il significato del termine pump che si riferisce infatti a un allenamento che va ad incidere e lavorare principalmente sulle fasce muscolari di tipo lento o resistente, con pompaggio dei muscoli. Essi si riempiono di sangue (effetto pompa), causa sforzo prolungato, con conseguente esaurimento delle riserve di glicogeno muscolare, nutrienti ed ossigeno. Questo allenamento porta dunque a un'ipertrofia muscolare non tanto dovuta a un aumento della massa muscolare in sË ma ad un aumento dei liquidi intracellulari e alla duplicazione dei mitocondri. Si puÚ estrapolare inoltre che nel pump avranno pi˘ successo allievi pumper perchÈ pi˘ adatti a sforzi prolungati con carichi sub massimali anche se, con l'allenamento sulla resistenza, le fibre muscolari di tipo veloce possono trasformarsi in lente e dunque, atleti pusher, avranno margini di miglioramento pi˘ ampi pur partendo da una posizione svantaggiata (Cometti 1988). Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/allenamento/pump.html